lunedì 10 agosto 2009

Parliamo di moralità.


E' di oggi la notizia riportata da vari quotidiani online, dell'ennessima predica sulla moralità delle gerarchie vaticane. Una forse tardiva presa di posizione per le vicende di Puttanopoli delle scorse settimane, ma ahimé ipocrita sia nella modi sia nei tempi. Nei modi, perché stando alla morale cattolica i comportamenti da utilizzatore finale del nostro premier avrebbero dovuto far alzare non dispute pseudo teologiche "sulla morale della maggioranza", ma grida di sdegno, inviti a boicotaggi elettorali: una persona così bassa nella propria morale non dovrebbe più meritare alcun rispetto dai cattolici.
Nei tempi, perché troppo si è tardato ad esprimere un giudizio, attendendo vigliaccamente la prova inconfutabile della viva voce del premier e dei suoi consigli sessuali all'escort di turno, per formulare un blando giudizio morale.
Ma forse, a ben guardare, di moralità la Chiesa cattolica non avrebbe alcun titolo per parlare, dopo gli scandali sessuali che l'hanno coinvolta negli USA e in Irlanda.

Irlanda, Rapporto Ryan

In quest'ultima cattolicissima nazione il governo ha voluto, attraverso una regolare indagine, raccogliere e verificare testimonianze di episodi di pedofilia e di violenza praticati nelle sue numerosissime scuole cattoliche. Dopo anni di indagine il risultato è stato il rapporto ryan (vedi anche pagina su wikipedia).
Una raccolta di ben 2500 testimonianze raccapricianti, che stralciano il velo ipocrita della copertura cattolica dei pedofili un uno dei paesi più devoti d'Europa.
I racconti sono a volte duri e crudeli, forse poco adatti ai fini palati delle alte sfere ecclesiastiche o di chiunque che, abituato alle pacifiche parole degli uomini della Santa Madre Chiesa, non si aspetti che tali abomini possano essere commessi da loro.
No!! Sono sbattuti sul muso come una bastonata, uno sfregio sul dipinto di una vergine col bambino, una martellata alla Pietà di Michelangelo.

Sono la testimonianza che non esiste limite alla nostra irrazionalità al nostro essere bestie e che tali crimini possono provenire da chi meno apparentemente ci si aspetterebbe.
Non mi spiego perché non sia stato dato il risalto che questa indagine meriterebbe, le parole riportate e sopratutto le cifre dimostrano che la pedofilia nelle strutture cattoliche non è un fatto isolato perpetrato da pochi elementi, le "mele marce", al contrario è un fatto sistematico, endemico, che si ripete migliaia volte con dinamiche simili e con esiti sempre devastanti.
Se per un attimo proviamo ad immaginare che un'indagine giornalistica o giudiziaria ci riferisse di una setta dedita abitualmente a pratiche pedofile con le cifre simili a quelle riportate dal rapporto, sono sicuro che questa setta verrebbe decimata da arresti e pubbliche, giuste, gogne. Ma nel caso della Chiesa Cattolica questo non solo non accade, lasciando che gli episodi continuino a ripetersi, ma neanche se ne da menzione sui media dando la possibilità ai genitori di prestare maggiore attenzione.
Questo scavalcare la normale giustizia e l'ottenere l'applicazione di due pesi e due misure, abitualmente si accompagna ai fatti che interessano il Vaticano. Anche nel caso dell'inchiesta Ryan la strada è stata in salita, e le dimissioni per protesta del primo giudice incaricato dimostrano il clima in cui i magistrati dovevano operare. Ma il culmine dell'ipocrisia e della forza delle gerarchie vaticane è stato l'omissis dei nomi reali ottenuto da una delle organizzazioni ecclesiastiche più pesantemente coinvolte nell'inchiesta, i Fratelli di Gesù.
Questo ordine ottiene per se e per tutti gli ecclesiastici implicati nell'inchiesta, di poter agire anonimamente secondo il diritto canonico, evitandogli quindi denunce legali, anche a quelle tra loro già condannate dalla giustizia ordinaria e per cui quindi non sarebbe applicabile il principio di presunta innocenza perché già riconosciuti colpevoli.
Ditemi ora quanto risultano ipocriti le parole di Benedetto XVI "venga fatta giustizia".
Ipocrisia manifestata sempre in tutti i casi da continui spostamenti dei preti pedofili da parte dei vescovi tra le parrocchie, alla stregua di un latitante che vuole far perdere le proprie tracce, ipocrisia manifestata ancora dalle precise istruzioni del documento "Crimen sollicitationis" su come trattare crimini sessuali all'interno della Chiesa.Documento che poneva tra le assolute priorità il silenzio sullo scandalo e la persuasione delle vittime a non denunciare.
Non mi si venga quindi a parlare di carità e di giustizia laddove la chiesa come sempre per se non le applica.

P.S. Cercherò nei mesi a seguire di tradurre, secondo le mie capacità, alcune testimonianze del rapporto Ryan, per rendere accessibile questa preziosa inchiesta nel blog. Se qualcuno volesse collaborare ne sarei felice, in attesa che qualche editore prenda il coraggio e pubblichi una versione italiana dei documenti.


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