martedì 23 dicembre 2008

La libreria di Odifreddi


Leggere Odifreddi è divertente ed è secondo il mio parere una buona terapia per scuotersi dalla religiosità trabordante dei mass media italiani sempre pronti (proni) a riportare amplificandoli anche i minimi sospiri delle gerarchie ecclesiastiche, ma di contrasto riluttanti a fare altrettanto per le istanze del mondo scientifico.
Il fine che si propone Odifreddi nei suoi libri è prioprio questo: squotere le menti e riportarle alla razionalità, allontanare gli intorpidimenti suscitati dagli intellettuali di Stato (Vaticano) il cui fine è quello di tenere viva l'illusione della religione, moribonda e anacronistica eppure ugualmente dannosa.
Dai testi pubblicati da Odifreddi traspare sempre uno sguardo dall'alto al mondo scentifico fatto da un colto intellettuale capace di comprendere tematiche che vanno dalla biologia alla fisica passando per la filosofia e la linguistica.
I capitoli sono resi più interessanti da citazioni e di scienziati, spesso Nobel, e riportano a volte interi brani di loro interviste, un vero e proprio tuffarsi nella razionalità della scienza che ti permette di lavare via il sudore maleodorante della superstizione religiosa.
Un altro aspetto interessantissimo dei libri di Odifreddi sono la ricchezza di aneddoti sugli scienziati di ogni tempo, aneddoti che ti fanno apparire la scienza e i suoi operatori non come adepti di una esoterica setta ma uomini normali, semplici e fin troppo umani, quale miglior modo per avvicinare un ragazzo al pensiero scientifico, per indirizzarne in modo profiquo le scelte dei suoi futuri studi.
L'utimo aspetto, forse il più importante, che da il titolo al post, è la ricchezza di riferimenti e citazioni a testi divulgativi pubblicati in Italia dai vari scienziati o pensatori illuminati. Un vero e prioprio percorso fatto di splendidi testi dal leggere sui più diversi argomenti, dall'economia, alla fisica, al sociale, alla filosofia della scienza, al gioco degli scacchi fino ai paradossi dei numeri.
Testi in cui continuare ad approfondire e a rafforzare il proprio bagaglio di razionalità per difendersi e combattere l'oscurantismo religioso.

Segnalo in particolare:

Bravo Odifreddi!!!!!

giovedì 18 dicembre 2008

Il canto della fenice della giustizia


L'attacco finale alla giustizia è in corso.
In questi gioni leggiamo dell'ennesimo mega scandalo di corruzione che mostra quello che è noto da decenni: la classe politica nazionale e regionale a dispetto dei colori e del partito di appartenenza ha ormai costiuito un oligarchia corrotta che occupa tutti i gangli vitali del paese divorando le risorse, avvicinandoci giorno dopo giorno verso il fallimento.

Questa volta lo scandalo colpisce il maggior partito della sinistra, il Partito Democratico, è costituisce per la compagine politica il pretesto per accellerare quella riforma della giustizia che porterà al controllo politico sui magistrati.
Se prima il PD aveva opposto una minima resistenza, solo di facciata, motivata più da un opposizione al governo che da una reale disapprovazione degli intenti della riforma; ora dopo gli scandali che stanno travolgendo il partito diventa anche per Veltroni e compagni necessaria una svolta che disinneschi la mina della magistratura.
La corruzione sparirà dai nostri giornali non perche debellata come fenomeno ma perchè non ci saranno più indagini ad accertarla.
La classe politica mostra tutta la sua compattezza e abbandona le finzioni di contrapposizione partitica: sono tutti daccordo che i magistrati vadano resi mansueti, innoqui, che indaghino solo ciò che gli viene permesso indagare. Se questo verrà poi chiamato "priorità d'indagine" o indirizzo di priorità poco conta, il risultato sarà che si farà ciò che vorrà la politica, con buona pace della costituzione e della separazione e indipendenza dei poteri.
Il capo dello stato, Napolitano, perde in questo frangente la credibilità che poteva aver avuto: di fronte alla corruzione campana se la prende con la magistratura parlando di necessità di una riforma che ridia credibilità e eviti protagonismi. Hai un ladro in casa e te la prendi con l'allarme che te l'ha fatto scoprire, solo perché la sirena ti ha svegliato.

Ci rendiamo conto stanno rubando tutto il derubabile, divorando tutte le risorse dello stato: sanità, rifiuti, opere pubbliche, Telecom, autostrade, contributi europei, patrimonio demaniale. Per continuare indisturbati la loro opera, ostacolati da una magistratura sfiancata e senza risorse, ma ancora nonostante tutto efficace, vogliono distruggerla.
Tutti, uniti, indistinti, finalmente allo scoperto, fuori da ogni vergogna, incuranti delle regole democratiche e dei valori dei padri costituenti, vogliono attuare il disegno che fu della P2: carriere separate dei giudici e controllo politico totale.

Leggete Toghe rotte e capirete realmente perché il sistema giudiziario non riesce a far concludere i processi e chi è il responsabile.

P.S. se qualche amico ha desiderio di leggere Toghe rotte o Il ritorno del Principe visto che siamo in periodo natalizio me lo faccia sapere.

martedì 16 dicembre 2008

La mia vita è mia


Io sono il padrone di me stesso e della mia vita

Questi lugubri, arroganti, beceri, inquisitori, ladri, uomini senza coscienza vogliono decidere sulla mia vita, convinti che io non ne sia padrone perche appartiene al loro Dio.
Sfruttando la sudditanza elettorale dei politici, che timorosi di perdere il prezioso supporto clericale rinnegherebbero qualsiasi loro convinzione, hanno condannato all'eterna sofferenza la povera Eluana. Tanto non sono loro ad agonizzare, non sono loro a vedere il proprio caro consumato giorno dopo giorno, siate maledetti cardinali torturatori!!!!
Il loro Papa intanto nelle ultime ore di agonia si è beatamente rifiutato di farsi attaccare alle macchine che avrebbero tenuto anche a lui incatenato ad una NON vita fatta di sofferenza senza fine.
Si predica bene ma si razzola male, come quando durante la seconda guerra si predicava pace e fratellanza ma non si faceva nulla per gli ebrei e per le infami leggi razziali. Persino Fini lo riconosce ora!!!!
Voi cristiani se avete una coscienza lasciate che la povera Eluana possa volare dal vostro Dio, e non attaccatevi alle sterili e crudeli dispute teologiche che guidano i difensori di pedofili che dirigono quella Chiesa che della misericordia del Cristo non ha più nulla.
Siate voi testimoni del Cristo, lasciate libera Eluana.

lunedì 15 dicembre 2008

il popolo è bambino


Cliacca sull'immagine per vedere il video

I monologhi di Ascanio Celestini sono a mio parere talmente espressivi che non hanno bisogno di commenti.
Come delle moderne parabole ti divertono e ti comunicano in modo più efficace di mille articoli e invettive quella che è la nostra situazione reale fatta di un declino argentino.

mercoledì 10 dicembre 2008

Io sono un greco

Io oggi sono greco, o vorrei esserlo.

Sono greco perché ammiro una popolazione che attraverso i suoi studenti sta cercando di ribellarsi alla sua corrotta, oligarchica classe politica che in modo simile alla nostra tiene sotto scacco il paese che diede origine alle forme più alte di civiltà della storia. Un paese che come il nostro paga l'alto prezzo del “costo della politica” con il proprio declino.

Loro si sono resi forse conto di ciò che gli sta accadendo, hanno squarciato il velo di menzogne intessuto dai mass media servi e hanno guardato in faccia la loro situazione reagendo nell'unico modo che può fare un uomo impaurito e assalito: con rabbia tirando pugni verso ogni direzione, gridando e bestemmiando.

Loro si sono forse resi conto, ma noi?

Noi non ci curiamo del declino della nostra situazione, del volgere al peggio del ventennio berlusconiano, pidiessino , ogni nostra certezza sta venendo abbattuta in una regressione inesorabile.

Il lavoro precario, mal pagato, ricattabile, insicuro senza ne futuro ne degna pensione è stato corroso fino all'anima dalle leggi prima della sinistra poi dell'infame destra. Le conquiste fatte nel 900, dal salario dignitoso fino allo stato sociale sono state sgretolate giorno dopo giorno e ora rimangono degli inesistenti rovine, inefficaci forse anche nel loro testimoniare il passato.

La nostra costituzione frutto di uno dei momenti più alti della nostra storia recente, creazione della nostra elite intelletuale sopravvissuta al fascismo e reduce della guerra, viene ogni giorno attaccata .

Attacchi causati proprio perché la sua ottimalità la rende inadatta ai bisogni di una classe politica che non sopporta la divisione dei poteri e l'indipendenza della magistratura, sistema immunitario dello stato.

Il colpo di grazia sta per essere sferrato, è stato preparato con cura da anni di martellamenti del sistema mediatico, sulla responsabilità dei magistrati, sul loro perseguire fini politici, sulla loro inefficienza. Falsita: i magistrati devono combattere ogni giorno con mezzi materiali ormai inesistenti, un organizzazione politico-mafiosa ormai “sistema” nello stato. Un sistema talmente esteso e ramificato da avere il potere di condizionare l'opinione pubblica servendosi di giornali e televisioni che all'unisono gridano alla guerra tra procure, allo sfascio del sistema giudiziario, mentre tacciono sul colpevole allontanamento dei magistrati scomodi responsabili di inchieste pericolose, tacciono sull'enorme costo della corruzione che pesa come un macigno, un giogo da trascinare, che rende improponibile ogni opera pubblica per i costi delle tangenti, inefficiente il sistema sanitario gravato dai costi delle innumerevoli cliniche private convenzionate e un covo di pregiudicati il parlamento.

La costituzione è l'ultimo e il più alto baluardo della nostra libertà, del nostro essere una parvenza di stato democratico e moderno. Se viene distrutta questa, rimarranno solo le ceneri della nostra repubblica. La dittatura è alle porte, le manganellate già arrivano da Fede, Mimum e da tutti gli "intellettuali" saliti ormai sul carro del vincitore, capaci di approvare tutto e tutti e di ripudiare anche la loro stessa madre pur di far piacere al "Principe Nano".

PS. Leggete il libro di Roberto Scrapinato Il Ritorno del Principe guarderete tutto ciò che vi accade attorno in un modo diverso, capendo finalmente il perché funziona in un modo così osceno, perche cadiamo sempre più giù verso il fondo senza mai toccarlo.