mercoledì 25 febbraio 2009

Bravo Marco!!!


L’associazione dei giornalisti tedeschi (DJV) conferisce il premio per la libertà di stampa a Marco Travaglio

Riporto un estratto dell'articolo:

Libertà di stampa

I sette membri del consiglio direttivo federale della DJV, l’associazione dei giornalisti tedeschi, quest’anno hanno assegnato il premio per la libertà di stampa al giornalista e autore italiano Marco Travaglio.

Michael Konken, presidente federale della DJV, ha motivato la decisione dichiarando: “Assegnamo il premio a Marco Travaglio, un collega che si è contraddistinto per il coraggio critico e l’impegno dimostrato nel combattere per la libertà di stampa in Italia.”

Travaglio ha saputo denunciare pubblicamente i tentativi dei politici italiani, in particolare di Silvio Berlusconi, di influenzare il lavoro dei media e di ostacolare lo sviluppo di un giornalismo critico. Le critiche di Travaglio si sono orientate anche ai colleghi italiani con lo scopo di incoraggiarli a non sottomettersi alla censura. “Il premio della DJV per la libertà di stampa è il riconoscimento più adatto a Marco Travaglio,” ha dichiarato Konken. “Travaglio deve dare coraggio ai giornalisti italiani affinché possano svolgere la loro funzione di vigilanza e non cadano vittima di intimidazioni”.




Bravo Marco!! Una delle poche voci non serve del nostro panorama giornalistico.

lunedì 23 febbraio 2009

Jerry

Oggi è una giornata buia, scura.
Un amico felice, sempre allegro, capace di farti dimenticare con uno sguardo, un balzo una corsa,le tristezze della vita, ci ha lasciato.
In cambio di questo suo regalo non ti chiedeva nulla, solo qualche carezza e in poco tempo ti coinvolgeva nei suoi giochi spensierati e tu scordavi esami universitari, impegni di lavoro o litigate.
Lui, semplice, felice, piccolo, indifeso amico non è più con noi.
Io piango e piangerò forse per giorni, come piange chi sa di non poter rivedere più un caro amico con cui ha passato splendidi momenti.


Ciao Jerry

venerdì 13 febbraio 2009

Il medioevo italiano



Riporto un articolo di un quotidiano tedesco, pubblicato sul sito italiadallestero che commenta l'abomibevole vicenda della povera Eluana e si chiede. giustamente, se in Italia sia arrivato o meno il 21° secolo.

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"Senza coscienza

Eluana Englaro è morta. Ma ha dovuto recitare fino all’ultimo il triste ruolo a cui il Presidente del Consiglio italiano l’ha costretta al termine della sua vita. Apparentemente allo scopo di salvare la giovane donna in coma da 17 anni, Silvio Berlusconi voleva imporre oggi [martedì] una legge che avrebbe confermato la sua vocazione ad essere l’uomo forte che se ne frega delle regole quando c’è da fare del bene. Sulle questioni dell’inizio e della fine della vita si può e si deve discutere. Della dimensione politica di tutto ciò, invece, c’è poco da discutere. Il Presidente della Repubblica Napolitano non ha firmato un primo decreto di Berlusconi perché in esso vedeva calpestata la separazione dei poteri. Ma anche una legge – se dovesse comunque andare in porto – sarebbe contraria alla Costituzione, perché sarebbe intesa ad invalidare con effetto retroattivo una sentenza di tribunale. Non si è trattato di dare un aiuto – sono anni che si attende una legge sul testamento biologico. Si è trattato invece delle prove generali, a spese del corpo indifeso della Englaro, per verificare quanto labili siano i confini dello Stato di Diritto. E il fatto che il Vaticano abbia applaudito questo cinico gesto fa sorgere nuovi dubbi, dopo quelli sulla questione dei lefebvriani, se lì si sia davvero arrivati nel 21° secolo."

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La mia vita è mia, non del vostro inesistente Dio, non mi potete imporre una vita larvale solo perché voi ritenete che la vita sia del vostro Dio, è mia!!!
Aspettiamo con impazienza il futuro, almeno per noi, secolo dei lumi.