giovedì 8 aprile 2010

Non è solo una firma



Abbiamo assistito all'ennesimo scempio del nostro stato di diritto, all'ennesimo strappo alle pagine della Costituzione. la legge appena firmata dal presidente garantisce di fatto l'impunità per i processi che vedono coinvolto il nostro premier, permettendogli di evitare le condanne, fino all'approvazione delle norme costituzionali che il parlamento si dice intenzionato a varare. Questo varrà per lui e per i suoi sodali, i ministri, come a dire io sono io e voi non siete un cazzo.
Questa legge e la pronta firma dimostrano, se ve ne fosse ancora bisogno, la trasversalità del gruppo di potere che appare diviso alle elezioni nei due partiti solo per far divertire gli elettori che possono prendere rumorosamente le parti di loro beniamini, gridando e battendosi per finte differenze e false promesse, un gioco null'altro.
La verità è questa: noi, a differenza del resto dell'Europa, abbiamo realmente una magistratura indipendente, regalo dei nostri padri costituenti e della nostra resistenza; questa magistratura non può non scontrarsi con i crimini commessi di continuo ad ogni livello e grado dalla nostra classe politica e dalle nostre amministrazioni; questo gruppo di potere vuole a tutti i costi garantirsi l'impunita, per salvarsi dalle certe condanne che si vedono all'orizzonte,  queste condanne sarebbero il palesarsi dei loro furti, dei loro crimini e si sa che in tempo di profonda crisi, in tempo di fame, il risveglio delle coscienze potrebbe trovare sfogo in rivolte popolari o almeno elettorali. Per questo serve disinnescare i meccanismo:  riscrivere la costituzione, addomesticandola, rendendola più docile, più incline ad obbedire ai voleri dei regnanti di turno. Quella che è stata figlia del Ventennio, che è stata efficace reazione contro i mille soprusi perpetrati dal Fascismo, sarà riscritta da Calderoli, Berlusconi, Bossi, Brunetta, Tremonti, D'Alema, Fassino, Mastella, Casini. Non oso immaginare incubo peggiore.
So solo una cosa, la fame porta nervosismo, non fa dormire, fa riflettere le persone, non vorrei che si prendesse esempio da Bangkok.  

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