Ho letto da poco il libro di Richard Dawkins
Il gene egoista,un bellissimo libro divulgativo realizzato da un acuto scienziato, che permette di capire anche ai profani della genetica, i meccanismi che stanno alla base dell'evoluzione: i geni che programmano la nostra vita costruendo il nostro corpo e indirizzandone i comportamenti.
Uno dei capitoli del libro, la cui prima edizione è del 1976, riguarda i
memi: un
meme è un'idea, una trovata scientifica, una melodia, una canzone, un idea politica, un
meme è un'unità di informazione completa che si replica, a volte modificandosi, nella mente delle persone, nei libri o in generale attraverso i mezzi di comunicazione, così come i geni sono un unità all'interno dei cromosomi che si replicano, a volte modificandosi, attraverso i meccanismi della riproduzione.
Pensiamo di avere un idea particolare, ne parliamo con altre persone, la diffondiamo, questa idea se è efficace viene ancora diffusa e causa cambiamenti nel comportamento delle persone che la conoscono, così come i geni sono la causa dei comportamenti degli esseri viventi in cui dimorano, e se sono vincenti, se portano a vantaggi su individui della specie sugli altri individui, si diffondono.
Un idea affascinante, che può sembrare fantasiosa, ma l'attenzione che ha suscitato nella comunità scientifica, (si veda questo
libro) denota che è valida e merita un approfondimento e uno studio attento.
Alla luce di questa teoria è interessante analizzare, almeno in parte, alcuni fatti recentemente avvenuti nel panorama politico europeo. Il contrasto tra magistratura e politica, che sta caratterizzando i governi italiani da tangentopoli in poi,
l'idea che la politica deve essere sopra le parti, immune dai controlli, soggetta solo al consenso popolare
che tale consenso può essere facilmente costruito e garantito attraverso il controllo dei mezzi di informazione, controllati sistematicamente dalla stessa parte politica in un circolo vizioso senza fine, sono idee forti, che almeno in Italia stanno avendo un enorme successo. Ma recentemente ho letto di alcune notizie che manifestano la diffusione di queste idee in pieno accordo con la teoria dei
memi:
la riforma del procedura penale in Francia, la candidatura
di veline in Inghilterra.
In Francia, contrariamente all'Italia, la magistratura non è indipendente ma controllata in modo forte dalla politica, questo l'ha ben spiegato Bruno Tinti nel suo
"Toghe rotte", all'interno di questo ordinamento una tipologia di giudice, il GIP, possiede invece una certa autonomia, e non a caso tali giudici sono stati protagonisti di inchieste sulla corruzione. Ebbene, la riforma proposta dal governo mira appunto ad abolire questa figura. Obrobrioso!!! Ma se ci si astrae un momento di capisce: è stata recepita
l'idea che la politica può tutto, può disarticolare il meccanismo delle regole, dei controlli, è la vera padrona. Il
meme si diffonde.
In Inghilterra il governo Brown, in difficoltà, ha ben pensato di
candidare un buon numero di veline dell'ultim'ora. Ben recempendo
l'idea che la bellezza è molto più importante delle idee e della condotta politica, il governo ha capito che può convincere l'elettorato non attraverso la buona politica, tesa a migliorare le condizioni di vita dei cittadini, ma solo utilizzando la bellezza fisica, vuota di contenuti o meno, non ha importanza, importante che arrivino i voti. Il
meme si diffonde.
Rimane da chiedersi come reagirà la società civile degli stati europei a questa infezione, relegherà queste deleterie idee nell'angolo decretandone una ignobile estinzione, o si ammalerà di un infezione difficile poi da curare. Abbiamo un precedente: l'ultima volta che idee politiche così dannose si sono diffuse nei continenti è stato nel secolo scorso: la dittatura mussoliniana ha avuto emuli molto più evoluti nel regime tedesco e spagnolo ed è stata necessaria una cura da cavallo: la seconda guerra mondiale.