La maledizione sull'Africa
Buongiorno Sig. Ratzinger,
mi rivolgo a lei in tono formale rifiutando però di utilizzare appellativi quali, Santo Padre o Papa in quanto non sono credente.
Ho letto sui giornali, e ho visto sulle TV il suo intervento sull'aereo diretto alla visita in Africa. Sono rimasto allibito dalle sue parole, dettate da una bieca credenza religiosa priva di ogni anche minimo fondamento scientifico.
Si rende conto che lei, con le sue dichiarazioni, ha mandato a morte milioni di persone in pochi secondi?
Quanti seguendo ciò che ha detto, non utilizzeranno il preservativo e aumenteranno a dismisura il numero di contagiati?
Quante madri l'ascolteranno e moriranno tra atroci sofferenze, non potendosi pagare le cure, e lasceranno figli orfani senza cibo?
Quanti bambini figli di madri attente alle sue parole, nasceranno malati e quindi condannati a morte certa?
Signor Ratzinger si è fatto queste domande pima di parlare? Prima di pronunciare le sue sentenze di morte, prima di maledire il popolo africano.
Le parole pronunciate da lei hanno un peso immensamente superiore, putroppo, rispetto a ciò che può dire un comune cittadino, come me o altri, ma questo non è solo un potere è anche una responsabilità. Il seguito di persone che credono, ahime, in lei è anch'esso immenso, milioni di individui. Questo si accompagna ad una pesante responsabilità: lei con queste sue parole, in un paese con le percentuali di malati di AIDS come l'Africa, ha portato al patibolo queste persone, gli ha uccisi tra le atroci sofferenze che forse lei auspica, per fargli guadagnare il paradiso dell'altro mondo, ma a loro e a noi questo paradiso poco importa.
Lei gli ha solo e semplicemente uccisi, massacrati, con un'intervista su un costoso aeroplano trasformato per l'occasione in angelo della morte.