mercoledì 10 dicembre 2008

Io sono un greco

Io oggi sono greco, o vorrei esserlo.

Sono greco perché ammiro una popolazione che attraverso i suoi studenti sta cercando di ribellarsi alla sua corrotta, oligarchica classe politica che in modo simile alla nostra tiene sotto scacco il paese che diede origine alle forme più alte di civiltà della storia. Un paese che come il nostro paga l'alto prezzo del “costo della politica” con il proprio declino.

Loro si sono resi forse conto di ciò che gli sta accadendo, hanno squarciato il velo di menzogne intessuto dai mass media servi e hanno guardato in faccia la loro situazione reagendo nell'unico modo che può fare un uomo impaurito e assalito: con rabbia tirando pugni verso ogni direzione, gridando e bestemmiando.

Loro si sono forse resi conto, ma noi?

Noi non ci curiamo del declino della nostra situazione, del volgere al peggio del ventennio berlusconiano, pidiessino , ogni nostra certezza sta venendo abbattuta in una regressione inesorabile.

Il lavoro precario, mal pagato, ricattabile, insicuro senza ne futuro ne degna pensione è stato corroso fino all'anima dalle leggi prima della sinistra poi dell'infame destra. Le conquiste fatte nel 900, dal salario dignitoso fino allo stato sociale sono state sgretolate giorno dopo giorno e ora rimangono degli inesistenti rovine, inefficaci forse anche nel loro testimoniare il passato.

La nostra costituzione frutto di uno dei momenti più alti della nostra storia recente, creazione della nostra elite intelletuale sopravvissuta al fascismo e reduce della guerra, viene ogni giorno attaccata .

Attacchi causati proprio perché la sua ottimalità la rende inadatta ai bisogni di una classe politica che non sopporta la divisione dei poteri e l'indipendenza della magistratura, sistema immunitario dello stato.

Il colpo di grazia sta per essere sferrato, è stato preparato con cura da anni di martellamenti del sistema mediatico, sulla responsabilità dei magistrati, sul loro perseguire fini politici, sulla loro inefficienza. Falsita: i magistrati devono combattere ogni giorno con mezzi materiali ormai inesistenti, un organizzazione politico-mafiosa ormai “sistema” nello stato. Un sistema talmente esteso e ramificato da avere il potere di condizionare l'opinione pubblica servendosi di giornali e televisioni che all'unisono gridano alla guerra tra procure, allo sfascio del sistema giudiziario, mentre tacciono sul colpevole allontanamento dei magistrati scomodi responsabili di inchieste pericolose, tacciono sull'enorme costo della corruzione che pesa come un macigno, un giogo da trascinare, che rende improponibile ogni opera pubblica per i costi delle tangenti, inefficiente il sistema sanitario gravato dai costi delle innumerevoli cliniche private convenzionate e un covo di pregiudicati il parlamento.

La costituzione è l'ultimo e il più alto baluardo della nostra libertà, del nostro essere una parvenza di stato democratico e moderno. Se viene distrutta questa, rimarranno solo le ceneri della nostra repubblica. La dittatura è alle porte, le manganellate già arrivano da Fede, Mimum e da tutti gli "intellettuali" saliti ormai sul carro del vincitore, capaci di approvare tutto e tutti e di ripudiare anche la loro stessa madre pur di far piacere al "Principe Nano".

PS. Leggete il libro di Roberto Scrapinato Il Ritorno del Principe guarderete tutto ciò che vi accade attorno in un modo diverso, capendo finalmente il perché funziona in un modo così osceno, perche cadiamo sempre più giù verso il fondo senza mai toccarlo.





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